Si allega qui di seguito un'intervista di Giuseppe Cantillo sulla figura di A. Masullo, apparsa sulla "Città" del 26 aprile 2020.
Aldo Masullo è scomparso ieri sera lasciando profondamente addolorati innanzitutto i suoi allievi salernitani e napoletani, ma tanti suoi lettori attratti dalla sua profonda cultura non solo filosofica e dalla sua forza comunicativa capace di mantenere viva ed attenta, anche a lungo, l’attenzione degli ascoltatori. Sono tanti i libri che Masullo ha scritto ed elencarli tutti è impossibile: dal libro del 1955 su Intuizione e discorso a quello del 1962 su Struttura soggetto prassi, seguito subito dopo da Il senso del fondamento, dal libro su uno dei suoi autori preferiti Fichte. L’intersoggettività e l’originario al libro su La Metafisica del 1996. E potrei continuare ancora a lungo. Una produttività infaticabile come testimonia il libro più recente L’arcisenso. Dialettica della solitudine. Ma Aldo Masullo ha saputo creare intorno a sé una scuola di allievi ed allieve quasi tutti divenuti docenti di primo rango nelle università di Napoli e Salerno. La filosofia italiana ed europea perde con Masullo una delle voci più ascoltate, più libere, più persuasive, più amate. La Società Filosofica Salernitana che ho l’onore di presiedere partecipa addolorata e commossa al dolore della famiglia e di tutti coloro che lo amavano e lo ammiravano Giuseppe Cacciatore |
AutoreGiovanni Battista Rimentano Archivio
Aprile 2024
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